A Casale Monferrato ogni anno si svolge la consueta edizione del “Ballo dei Cento e non più Cento” nello stesso luogo delegatovi da sempre.
Negli splendidi interni di questo gioiello barocco si sono ritrovati alcuni protagonisti della storia risorgimentale italiana e particolarmente gli ultimi Re di Sardegna e tutti i Re d’Italia, nonché i numerosi principi della Dinastia Sabauda, fatto di cui resta eco nei nomi ancora assegnati alle sale.
Nella Casale dell’800 il Ballo di metà Quaresima rappresentava un evento sociale atteso e considerato, ma con l’andare del tempo, seguendo la decadenza della città, l’avvenimento era andato perdendo l’importanza e l’esclusività che lo avevano caratterizzato nel passato.
Ricollegandosi idealmente a quell’evento ogni anno, come allora, si tiene a Casale il Ballo dei 100 e non più 100, nato proprio da quella tradizione del Piemonte risorgimentale che vedeva nell’antica capitale del Ducato di Monferrato la partecipazione al Ballo di Metà Quaresima di un massimo di 199 persone, a quel tempo scelte fra non più di 100 della Nobiltà e non più di 99 della Borghesia.
I prodromi di questa rivitalizzazione risalgono al 1987, quando il Ballo venne riorganizzato con respiro non più locale, ma nazionale ed europeo, facendo intervenire gli studenti della Tuna del Colegio Major Marqués de l’Ensenada dell’Asociación de Hidalgos e Rai3, che dedicò all’evento la prima puntata della trasmissione “Va’ Pensiero…” di Andrea Barbato.
Dietro lo stimolo di numerosi partecipanti, il 25 febbraio 1989 il Ballo riprese nuova vita, tanto da fare apparire attuale il discorso tenuto nel centenario della nascita dell’Accademia Filarmonica dal Prof. Giuseppe Ottolenghi: “l’Accademia Filarmonica vuole ricercare le sue origini, mettere in luce le sue patenti e i suoi titoli di nobiltà e ricollegare col presente il passato; ed è in questo divisamento non pure un legittimo sentimento di orgoglio, ma ancora un lodevole desiderio di richiamare alla memoria tempi pieni di pensiero ed azione, giorni in cui la nostra città era una delle più importanti del Piemonte e risplendeva di luce propria, tra le gemme formanti il serto della Corona Sabauda. Giusto vanto di nobiltà della vostra Accademia, come legittimo e lodevole sempre quello di una famiglia che ricerchi, tra le ingiallite carte del passato, le sue antiche glorie e i suoi titoli: poiché della vostra famiglia fu ceppo e decoro quel patriziato monferrino, che aveva addimostrato il suo valore, la sua forza, la sua fede, sui campi di battaglia, nei negozi diplomatici, negli studi, nella pubblica beneficenza, attraverso ad una storia quasi millenaria. E, accanto la nobiltà, la parte più illuminata del clero e quella alta borghesia, operosa, dotta, ansiosa di maggiori libertà e di più equo riconoscimento che la Rivoluzione francese aveva destato vittoriosa e la reazione della Santa Alleanza non avrebbe più potuto fermare nel suo cammino”.
Il Ballo dei Cento e non più Cento si avvale di un esclusivo e rigoroso Comitato Promotore, che seleziona in base a determinati requisiti le persone che vengono invitate, o che, tramite membri del Comitato Promotore, chiedono di partecipare.
Non è possibile essere inclusi della lista degli invitati se la segnalazione non è partita dai membri del Comitato Promotore, i quali sono scelti unicamente fra i membri del Circolo dei Cento e non più Cento e dell’Asociación de Hidalgos.
Fra i più validi promotori si devono ricordare: Gianfranco e Roely Santamaria, Paolo e Maria Barbara Vandelli Bulgarelli e Carmine Passalacqua.
A parte i tanti esponenti delle Famiglie storiche legate alle vicende della nostra Nazione italiana, sino dalle sue prime edizioni il Ballo dei Cento e non più Cento ha annoverato fra i suoi partecipanti i discendenti di quelle famiglie che regnarono sull’Italia e sull’Europa nei secoli passati.
Christine Amabile Vaselli
Carla Amadori
Mihaela Anghel
Guido Anzilotti
Paolo Arfilli
Simona Artanidi (etiquette advisor)
Alessandra Bayon Salazar
Amalia Barberis Patrone
Alessandro Benso
Sergio Benso
Carlo Besostri Grimaldi di Bellino
Lance Bernadotte Miller
Ádám Berniczei-Roÿkó de Bernicze
Ágnes Berniczei-Roÿkó de Bernicze
Róbert Boronkay de Boronka et Nezette
Simone Bravi
Stephan Urs Breu
Cristina Broich Cordini
Antonella Casadio Malagola Zappamiglio
Landolfo Ambrogio Caracciolo di Melissano
Serena Cerutti Monina
Toby Colls Crawfurd of Cartsburn
Amelie Colls Crawfurd of Cartsburn
Simona Conzon Monferrato
Marina Coppola de Almarza Scardi
Giorgio Cuneo
Ugo d’Atri
Laura D’Orazio Nuccetelli
Stéphanie de Mestral
Didi Donà dalle Rose de Vargas Machuca
Giovanni Duvina
Stanislaw W. Dumin
Micaela Garavelli Marello
María Teresa García Arias de Pardo de Vera
Guglielmo Giovanelli Marconi
Vittoria Ludovica Giovanelli Marconi Rubini
Maurizio Gonzaga del Vodice di Vescovato
Ferenc Hegedüs de Szajol
Marco Horak
Paola Iseni Cappellazzo
María del Carmen Pascual Alonso de Ladrón de Guevara
Michele Lauro
Ludovica Lembo
Stefano Luigi Linati
Charles Mack Castelletti of Stoneywood
Luca Magnabosco
Massimo Mallucci de Mulucci
Agnese Marcuzzi Gherardini
Ivana Massocca
Riccardo Mattoli
Katia Melzi d’Eril Ferri
Clara Manfredi Monti
Anna Maria Molghea Portinaro
Roberto Naso Carlizzi
Alma Maria Maddalena Pareto
Carmine Passalacqua
Clemente Petracca
Anna Maria Pietroni Cavallaro
Ariberto Radicati di Primeglio
Patrizia Romano
Beatrice Rundo
Roely Rachel Santamaria Bulters
Franca Sciaraffia
Anais Pascal Schmidt
Luciano Francesco Silighini Garagnani Lambertini
Alberto Simione
Roberto Spremberg
Antonín Staněk
Cesare Tabarrini
Biancamaria Toccagni
Oksana Topunova
Pier Paolo Troccoli
Maria Loredana degli Uberti Pinotti
Alessandro Ubertis
Ilenio Valenti
David Willien of Tulloch
Massimiliano Maria Zandonini Gutris
Emma Zavattaro Ardizzi Viora di Bastide
L’Accademia Filarmonica, ove ha luogo l’importante evento culturale e sociale ormai divenuto internazionale, venne fondata il 27 novembre 1827 da 83 famiglie, le più nobili e cospicue del Monferrato, ed ha sede dal 1837 in uno dei più begli esempi architettonici del settecento piemontese, Palazzo Gozzani di Treville, iniziato a costruire nel 1730 su disegno di Giovanni Battista Scapitta e ultimato dal nipote Vincenzo.
Il Palazzo, al di là della facciata rimaneggiata in età neoclassica dal Bertotti Scamozzi, induce immutata nel tempo in chi varca il portone d’ingresso una inaspettata sensazione di stupore all’aprirsi dell’imponente e scenografico cortile barocco, con le sue volte ricche di affreschi di scuola bibbienesca riproducenti illusori paesaggi dalle prospettive amplificatrici.
Negli splendidi interni di questo gioiello barocco si sono ritrovati alcuni protagonisti della storia risorgimentale italiana e particolarmente gli ultimi Re di Sardegna e tutti i Re d’Italia, nonché i numerosi principi della Dinastia Sabauda, fatto di cui resta eco nei nomi ancora assegnati alle sale.
Gli inviti al Ballo dei Cento e non più Cento vengono fatti rigorosamente su segnalazione del Comitato Promotore; se siete in contatto con qualcuno dei membri del Comitato Promotore vi consigliamo di rivolgerVi direttamente a loro.
Se comunque avete piacere di partecipare ad una Edizione del Ballo dei Cento e non più Cento potete scrivere direttamente a circolo100enonpiu100@gmail.com indicando il motivo per cui siete interessati.
La risposta Vi giungerà nel più breve tempo possibile.
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