circolo dei Cento e non più Cento

casale monferrato

Su impulso della Junta de Italia de l’Asociación de Hidalgos a Fuero de España è nato a Casale Monferrato il Circolo dei Cento e non più Cento, che assume il suo nome dal fatto che ammetterà tra i suoi soci fondatori e ordinari un massimo di 199 famiglie.

Lo scopo è quello di promuovere attività culturali, artistiche, ricreative, sportive e turistiche, nonché servizi. I membri possono essere: soci fondatori; soci onorari; soci ordinari; soci aggregati. I soci ordinari, il cui numero è illimitato, sono ammessi solamente fra i membri di un massimo di 199 famiglie, mentre i soci aggregati in numero indeterminato, sono coloro che partecipano attivamente alle attività del Circolo.

il consiglio

il consiglio

Il Consiglio di Presidenza risulta così composto: 

Maurizio Gonzaga del Vodice di Vescovato, presidente; consigliere vice presidente anziano, Guglielmo Zavattaro Ardizzi; Landolfo Caracciolo di Melissano, consigliere vice presidente; Pier Felice degli Uberti, consigliere direttore; Maria Loredana Pinotti, consigliere segretario-tesoriere; Marco Horak, consigliere; Giorgio Cuneo, consigliere.

I 15 soci fondatori

†S.A.R. Don Carlos de Borbon Dos Sicilias y Borbon Parma, Infante de España y Duque de Calabria; †S.E. Don Emilio Beladiez Navarro, Ambasciatore di Spagna e vice presidente de l’Asociación de Hidalgos; †Vicente de Cadenas y Vicent; Maurizio Gonzaga del Vodice di Vescovado; Alberto Giovanelli; Giorgio Gutris; Bianca Maria Rusconi; †Diego de Vargas-Machuca; Thomas de Vargas Machuca; Gianfranco Santamaria; †Marc Luis Servien; Roberto Spremberg; Alessandro Ubertis; Valeria Viale; Guglielmo Zavattaro Ardizzi.

soci onorari

soci onorari

† S.A.R. l’Infante Don Carlos di Borbone, Duca di Calabria


† S.A.I. & R. l’Arciduca Otto d’Asburgo


S.A.I. & R. l’Arciduchessa Walburga d’Asburgo, Contessa Douglas


S.A.I. & R. l’Arciduca Andrea Salvatore d’Asburgo


† S.A.I.& R. l’Arciduca Joszèf Arpad d’Asburgo, Principe d’Ungheria


S.A.I.& R. l’Arciduca Josef Karl d’Asburgo, Principe d’Ungheria


S.A.I. & R. l’Arciduchessa Monika d’Asburgo, Duchessa di Maqueda


S.A.R. l’Infante Dom Duarte de Braganza


S.A.R. l’Infante Dom Miguel di Braganza, Duca di Viseu


† S.A.R. l’Infante Dom Henrique di Bragança, Duca di Coimbra


† S.A.R. la Principessa Victoria di Borbone Parma


† S.A.R. la Principessa Maria Teresa di Borbone Parma


S.A.R. la Principessa Maria de las Nieves di Borbone Parma


S.A.R. il Principe Sergio di Iugoslavia


S.A.S. il Principe S.R.I. Don Maurizio Ferrante Gonzaga del Vodice


† S.A.S. la Principessa Donna Luisa Gonzaga del Vodice


† S.M. Kigeli V, Ndahindurwa, Mwami del Rwanda


S.A.R. il Principe Yuhi VI del Rwanda


S.A. Principe Nguyen Phoch Quy Luc


S.A.R. il Principe Leka II degli Albanesi


S.A.R. la Principessa Owana Kaʻōhelelani Mahealani-Rose Salazar


S.A.I Osman Osmanoglu di Turchia

Tutti coloro che partecipano al Ballo dei Cento e non più Cento a richiesta hanno diritto di far parte del Circolo dei Cento e non più Cento in qualità di SOCI AGGREGATI.

casale capitale del Monferrato

casale

capitale del Monferrato

Sull’area casalese a destra del Po era sorto, in epoca ligure o celto-gallica, un agglomerato che, con il nome Vardagate, divenne “municipium” romano.

Dopo le distruzioni barbariche, ad esso venne conglobato un centro cristianizzato da S. Evasio, che vi fondò una chiesetta dedicata a S. Lorenzo. Martirizzato il Santo per decapitazione, il re longobardo Liutprando concesse che sulla di lui tomba sorgesse la grande chiesa romanico-lombarda, consacrata nel 1107 da Papa Pasquale II.

Il borgo, che prese nome di Casale di S. Evasio, fu ghibellino, per i legami del Barbarossa con lo zio Guglielmo Aleramico, marchese di Monferrato.

Distrutto nel 1215 da vercellesi, alessandrini, e milanesi, il borgo risorse per esplicita autorizzazione di Federico II.

Sottomesso ai Visconti e poi ai Paleologi di Bisanzio – successori nel 1305 degli estinti aleramici – venne scelto nel 1464 dal marchese Guglielmo VIII come sua capitale.

Sotto la spinta di questo signore, aperto ad un vero rinascimento monferrino, che nel 1474 otteneva la creazione della Diocesi, la città si rinnovava ed abbelliva.

Da sottolineare l’erezione della chiesa di S. Domenico (per voto “ad obtinendam prolem”) ultimata dal nipote Guglielmo IX.

Questi aveva sposato la principessa francese Anna d’Alençon.

Morto l’unico figlio maschio, deceduta la primogenita Maria promessa e ripudiata da Federico Gonzaga, per il matrimonio del medesimo con Margherita Paleologa, secondogenita, il Monferrato passava ai Gonzaga di Mantova.

Vincenzo I per difendere il Monferrato dagli appetiti dei Savoia, faceva costruire nel 1590 una grande cittadella stellare che per l’intero Seicento resistette agli assedi degli spagnoli, imperiali e savoiardi.

La imprendibile cittadella venne fatta saltare con le mine nel 1695 per accordi fra le grandi potenze.

Per la pace di Utrecht del 1713, il Monferrato passava ai Savoia.

In conseguenza Casale perdeva la supremazia di capitale, venendo spogliata di importanti servizi e autorità.

Durante la guerra della Prammatica Sanzione per la successione al trono d’Austria, Casale venne occupata dai gallo-ispani nel 1745. Gravi danni derivarono alle chiese ed ai conventi usati come caserme ed ospedali.

Subito dopo Casale fu investita dal vento barocco e per l’impegno dei nobili borghesi, residui della nobiltà di corte (che comunque si amalgamò a Torino), nacque un’elegante architettura nelle chiese e nei palazzi che ancora oggi è ammirata.

Arrivò la bufera francese e nell’epoca napoleonica, per riconoscimento di Bonaparte, Casale ebbe qualche miglioramento (Tribunale, Liceo, Caserme).

Con la ricostruzione dello Stato Sabaudo, Casale fu città di frontiera.

Dopo la sconfitta di Novara, resistette ad oltranza alle truppe austriache. Nella Seconda Guerra d’Indipendenza fu il fulcro della strategia franco-piemontese.

Alla fine dell’Ottocento Casale divenne “capitale del cemento” e nel Novecento trasformò le proprie imprese verso il settore dei frigoriferi e delle macchine da stampa e dei dolciumi.

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